Borgomaro (Imperia), chiesa di Sant’Antonio Abate. Facciata neoclassica progettata da Giuseppe Lalley nel 1847. Nella sovrapposizione di ordini osserviamo un’interessante successione che vede l’ordine composito in basso e quello corinzio in alto, contrariamente a quanto accade nella maggior parte delle sovrapposizioni tra tali ordini.
La maggior parte dei grandi architetti e trattatisti è solita definire la serie ascendente degli ordini nella sequenza tuscanico, dorico, ionico, corinzio e composito, aprendo cioè la serie con l’antico ordine etrusco, facendo seguire i tre ordini greci e mettendo all’ultimo posto quello meno antico, inventato dai Romani in epoca imperiale. Vincenzo Scamozzi, invece, nel suo celebre trattato scambia la posizione tra il corinzio e il composito. Tale scelta scaturisce dalla considerazione che il composito nasce dal connubio tra gli ordini ionico e corinzio, presentando porzioni di entrambi (la porzione superiore con volute ed echino dallo ionico e la campana con foglie di acanto dal corinzio) e che pertanto, la sua posizione più consona sia tra di essi, ancorché sia dal punto di vista cronologico sia stato definito per ultimo.