Inaugurata con un evento speciale l’esposizione della secentesca Assunzione di Giulio Benso. L’opera resterà in mostra fino a fine anno per poi tornare a Toirano
È stata numerosa ed entusiasta l’affluenza al Museo Diocesano ieri, 24 settembre, in occasione dell’evento speciale pensato per le Giornate Europee del Patrimonio. Alle 16.30 Francesca De Cupis, storica dell’arte, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Imperia e Savona, e Cesare Pagliero, restauratore, hanno raccontato ai visitatori i propri lavori e ricerche sulla monumentale pala d’Altare di Giulio Benso (1628), raffigurante l’Assunzione della Vergine, proveniente dall’oratorio di San Sebastiano e della Vergine Assunta di Toirano e recentemente restaurata. Dopo un primo momento dedicato a slide sull’opera, il gruppo si è spostato davanti alla pala per ammirarla da vicino con la guida degli esperti.
I partecipanti sono rimasti colpiti dalla maestosità dell’opera, valorizzata anche dall’efficacia dell’allestimento curato dall’architetto Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Albenga-Impera. L’Assunzione resterà esposta in Museo fino a gennaio 2024 prima di ritornare in sede, a Toirano.
L’evento si è svolto grazie alla collaborazione ormai stretta tra la Soprintendenza e Formae Lucis, che ha inserito l’opera nel percorso del Museo Diocesano di Albenga. Erano presenti rappresentanti dei Comuni di Albenga e di Toirano, dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, dell’UniTre, e i volontari per l’arte sacra. Il restauro dell’opera è avvenuto a cura del laboratorio “Restauro e Conservazione Opere di Pittura” di Cesare Pagliero, ed è stato possibile grazie al contributo di Fondazione De Mari; gli eventi di promozione, l’allestimento e presentazione sono possibili grazie a “Banca di Caraglio” e a Kreo Costruzioni.
Il dipinto costituisce la monumentale pala dell’oratorio di San Sebastiano e della Vergine Assunta di Toirano, è solitamente collocato al di sopra di un altare settecentesco al centro di una scenografica incorniciatura neobarocca. Come risulta dai registri della Confraternita dei Disciplinati di Toirano, la tela fu commissionata nel 1628 al pittore Giulio Benso, artista originario di Pieve di Teco, tra i protagonisti della pittura a Genova tra quarto e quinto decennio del Seicento. Tra le prime opere pervenuteci dell’artista, la tela di Toirano appare ancora fortemente debitrice della lezione di Giovan Battista Paggi, il maestro genovese presso cui Benso svolse il suo. Ma, soprattutto, l’opera rappresenta un tassello centrale nel percorso del pittore, documentando l’avvio di una ricerca in direzione prospettico-illusionistica che raggiungerà i suoi esiti migliori nelle opere del decennio successivo, quando Benso, in una serrata competizione con l’altro grande “prospettico” genovese, Andrea Ansaldo, vivrà nel capoluogo ligure il momento di maggior successo, ottenendo commissioni di assoluto prestigio.